Formigoni indagato per il San Raffaele: “Benefit con i fondi distratti da Daccò”

Formigone.jpgL’accusa sostiene che le ‘utilità’ delle quali ha goduto il presidente della Regione Lombardia siano stati pagati attraverso i fondi distratti dal faccendiere alla Fondazione creata da don Luigi Verzé. Durissima la reazione del governatore uscente: “Non ho mai ricevuto nemmeno un centesimo”. La ‘nuova’ iscrizione nel registro degli indagati per corruzione a carico di Roberto Formigoni, nei confronti del quale la Procura di Milano ha ipotizzato che i benefit elargiti dal faccendiere Pierangelo Daccò fossero stati pagati con i soldi distratti non solo dalle casse della Fondazione Maugeri, ma anche dalla bancarotta del San Raffaele, risale a qualche mese fa ed è stata confermata da fonti di palazzo di giustizia. Al governatore viene contestato di aver favorito con finanziamenti pubblici, attraverso una serie di delibere della giunta regionale, il polo ospedaliero fondato da don Luigi Verzé. Parte delle somme poi distratte dal San Raffaele, circa 7-8 milioni di euro, sarebbero finite – questa l’ipotesi – nel ‘portafoglio’ di Daccò assieme ai circa 60 milioni usciti dalla Maugeri. Da questo ‘calderone’ di quasi 70 milioni di euro creato dal faccendiere col denaro proveniente dai due enti (attraverso bonifici e con un sistema di false fatturazioni), sarebbero fuoriscite le somme utilizzate per pagare benifit ‘di lusso’ per un totale di circa 7,8 milioni di euro al governatore. Come già emerso nei mesi scorsi, infatti, il presidente della Regione Lombardia avrebbe usufruito di tre yacht per una spesa di circa 4,5 milioni di euro e anche dello ‘sconto’ di circa 1,3 milioni sull’acquisto di una villa in Sardegna, pagata 3 milioni dall’amico Alberto Perego (con un prestito di 1,1 milioni da parte del governatore) e di tutta una serie di altre utilità: 600 mila euro versati per la campagna elettorale del 2010; 500 mila euro per cene, eventi e incontri in locali ‘a cinque stelle’; 800 mila euro circa per le vacanze ai Caraibi, tra soggiorni e viaggi aerei; circa 70 mila euro per i meeting di Comunione e Liberazione. Formigoni era già stato iscritto per corruzione il 14 giugno scorso (ha ricevuto anche un invito a comparire ma non si è mai presentato davanti ai pm) e poi non molte settimane dopo i pm hanno proceduto anche alla seconda iscrizione per corruzione nello stesso fascicolo sul caso Maugeri (è attesa la chiusura dell’inchiesta). La nuova accusa riguarda il flusso dei soldi usciti dal San Raffaele, ora in concordato preventivo, e finiti nelle tasche del faccendiere ed è stata contestata sulla base di alcuni interrogatori di funzionari regionali – tra cui i verbali di Luca Merlino, vicedirettore generale dell’assessorato alla Sanità – e di una consulenza tecnica, depositata a metà settembre, relativa a presunte anomalie dei provvedimenti sugli stanziamenti sanitari emessi dalla giunta. Durissima la reazione di Roberto Formigoni dopo la notizia della nuova iscrizione nel registro degli indagati per corruzione, in relazione alla vicenda della vecchia gestione del San Raffaele.”Se questa notizia è vera, è stato commesso un reato- ha dichiarato il presidente lombardo – perché io non sono stato informato. Ne è stata informata la stampa, che è il contrario di quello che la legge prescrive”. Parole rivolte ai giornalisti in occasione della cerimonia di apertura dell’anno giudiziario. “Confermo quello che e’ sempre stato detto – ha aggiunto – Non un solo centesimo è stato dissipato, nessuno ha potuto dimostrare il contrario di quello che dico, perché è vero”.

(26 gennaio 2013)

http://milano.repubblica.it/cronaca/2013/01/26/news/san_raffaele_formigoni_indagato_nel_mirino_7_milioni_avuti_da_dacc-51317009/

Formigoni indagato per il San Raffaele: “Benefit con i fondi distratti da Daccò”ultima modifica: 2013-01-26T18:10:40+01:00da patrizio-indoni
Reposta per primo quest’articolo