Il piano anti-povertà del governo è ridicolo e penoso

12193637_1065229893511062_3401223067870913938_nIl sostegno di inclusione attiva cioè il primo intervento del contrasto alla povertà messo in campo dal governo è una cazzata mondiale. Fa ridere per quanto ridicolo seppur nel suo stato di gravità odierna. Un sussidio economico destinato a famiglie definite “disagiate” che riceveranno circa 320 euro al mese di contributo abbinato a un progetto personale di attivazione sociale e lavorativa, solo per famiglie talmente “disastrate” da avere come requisito un ISEE con reddito di soli 3 mila euro l’anno, e nel nucleo famigliare deve essere presente almeno un componente “minorenne” o un figlio disabile oppure una donna in stato di gravidanza accertata. Cioè tutte le restanti famiglie italiane disagiate o che non arrivano alla fine del mese con requisiti diversi sono fuori nonostante bisognose. Fa ridere. Come se una famiglia con un reddito maggiore di 3 mila euro l’anno con almeno un figlio maggiorenne non possa essere classificata povera o in grave difficoltà! Una macchina selettiva talmente penosa e ridicola che nemmeno l’Europa si sognerebbe di proporre. Non bisogna avere nessun autoveicolo o motoveicolo immatricolato nei 12 mesi precedenti la domanda di cilindrata superiore a 1.300 cc e per i motoveicoli una cilindrata superiore ai 250 cc. In pratica, nemmeno una famiglia del Burkina Faso ha questi requisiti mirati, disastrati e quindi ridicoli e penosi che fanno ridere tutto il pianeta. Bisogna ricordare all’artefice di questo ridicolo piano, il ministro del lavoro Giuliano Poletti, di tornare a zappare nei campi da dove è venuto.

Il piano anti-povertà del governo è ridicolo e penosoultima modifica: 2016-09-02T14:23:59+02:00da patrizio-indoni
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