Alta formazione post-laurea, Dottorato di ricerca scandalo alla Sapienza

denunciaDopo essermi iscritto al concorso per il dottorato di ricerca in Scienze della Terra XXIII° ciclo all’Università La Sapienza (costo 30,00 euro) sostenevo la prova scritta. Il componente della commissione Gianbattista La Monica invitava ad accelerare il proseguo del concorso poiché era per loro un “grosso impegno e lavoro” ed una “perdita di tempo”. Si faceva in modo di far decadere la decorrenza dei tempi tecnici, cioè solo gli idonei alla prova scritta, venivano avvisati prima per la data di convocazione del colloquio. In attesa di sapere qualcosa, seppur per gli esclusi non era, guarda caso, previsto prendevo dei contatti mai andati a buon fine, perchè, venivo rimandato a ricontattare gli stessi professori del Dipartimento, alcuni perennemente assenti, quali, Alberto Prestininzi, ignari, o impossibilitati a fornirmi qualche notizia. Dicevano di telefonare all’ufficio dottorati, il quale, rimandava a contattare i professori e viceversa. Al Dipartimento riscontravo gli esiti per i candidati risultati idonei per gli esclusi niente. Venivano chieste delle motivazioni tecnico-scientifiche al presidente della commissione Gian Battista La Monica ma con indifferenza non le forniva, affermava che il suo “giudizio” era “insindacabile”, nemmeno il diritto ad una comunicazione. All’ufficio dottorati mi veniva comunicato l’esito. Veniva denunciato il concorso al dirigente Rosalba Natale che dava apparente ragione sostenendo, con paradosso, che già un laureato non dovrebbe essere escluso. Suggeriva di fare uno scritto poiché a parole era inconsistente. Dopo aver messo tutto per iscritto chiedevo una rivalutazione del compito perchè il tema di ricerca proposto era ritenuto invece idoneo. Dopo mi pervenne una lettera dell’ex preside di Scienze, Elvidio Lupia Palmieri, il quale, sosteneva che il concorso era stato espletato “correttamente” nessuna rivalutazione veniva concessa. Nei giorni successivi chiesi spiegazioni al coordinatore dei dottorati, Raffaello Trigila, apparentemente “afflitto” sonteneva le mie versioni, dicendo, che in una riunione prima del concorso erano solo in due. Dava pienamente ragione sul presupposto che ogni professore privilegia come referente il suo candidato ancor più se fà parte della commissione. Proprio per questo, indicava con fierezza la fotografia di suo “padre professore” affissa nel suo ufficio. Continuava a dire, con paradosso, che questa routine dei dottorati và avanti ormai da anni. Alberto Prestininzi, componente di commissione, totalmente assente mentre la componente del concorso, Sabina Bigi, nonostante la scortesia del collega d’ufficio, Davide Scrocca, al quale chiesi quando potevo trovarla, mi allontanò dicendo: “…CHI SEI?…NUN SO’ DOVE SIA…NUN SO’ QUANDO E SE TORNA…NUN SO’ A CHE ORA LA TROVI…VA’ VIA STO’ A PARLA’ AL TELEFONO…”. Dopo aver chiesto chiarimenti, Sabina Bigi, per tutta la durata del discorso, dove si è presentata come “ricercatorice o professoressa associata”, fondava, per così dire, il colloquio su un “botta e risposta” vista l’assurdità e la sconsideratezza delle risposte. Inizialmente, ha detto di non sapere nulla non poteva né voleva fornire risposte rifiutando tutto, nonostante le venissero chieste più volte delle motivazioni tecnico-scientifiche ma lei non riusciva a fornire stranamente niente. Le veniva spiegato che la “valutazione”, il concorso, “l’esito” e la situazione era stata stata vergognosa poiché ormai è opinione comune che i concorsi di dottorato sono programmati tramite un referente scientifico cioè un professore che sponsorizza il proprio candidato. Lei ha risposto dicendo che ciò non aveva importanza poiché si è dovuta girare l’Italia per il concorso di dottorato svolgendolo a Cosenza. Le veniva risposto che anche io ero andato via dalla mia città per svolgere il dottorato. Sabina Bigi, innervosita dall’evidenza con maggiore insolenza diceva di non permettermi poiché i compiti erano stati corretti lecitamente. Le veniva risposto dimostrando verità note da anni in ambito Universitario, ovvero, prevaricazioni, raccomandazioni e “spintarelle”. Ma Sabina Bigi diveva, invece, che il tema era stato da lei valutato per “l’italiano scritto”. In pratica, confondeva il Dipartimento di Scienze della Terra con quello di lettere. Così si capì quale fosse il compito da lei ignorato all’inizio. Sostenne ancora, che gli altri candidati avevano chiamato per avere notizie sugli esiti, mentre il giorno del concorso Gianbattista La Monica aveva stranamente comunicato i tempi tecnici. Per tutta la durata del discorso, questa inaspettata “insegnante di italiano” che si rivolgeva dando del “tu” rispondeva: “…AHO!…MA’ CHE STAI A DI’… NUN ME NE FREGA NIENTE…NUN POI VENI’ A FA’ UN COMPITO TANTO PE’ FA’…MA STATTE ZITTO…SEI UN POVERO CRISTO…”. Coloro che non si ritenevano, come lei, dei “poveri cristi” quindi “migliori” non erano però riusciti a migliorare la ricerca, l’Università né quantomeno la Professione. Anzi l’hanno decisamente peggiorata. Le veniva chiesto come mai non accettava di fornire delle motivazioni tecnico-scientifiche sul compito. Ma lei ancora più strafottente diceva: “…NUN VOGLIO…NUN POSSO…MA CHE’ PRETESE…”. Le veniva riferito l’esito appreso visto che non sapeva niente ma Sabina Bigi rispondeva: “…AH!…HAI VISTO?…SE PIGLI…STI VOTI VORDI’ CHE UN PO’ DE RAGIONE C’E L’ABBIAMO…”. Diceva che ai concorsi di dottorato bisogna venire preparati e studiare. Le veniva risposto che era vero ma era anche vero che il concorso di dottorato è fondato anche da obiettivi sempre promossi da tutte le Università Italiane cioè: “i Dottorati di Ricerca sono corsi Universitari post laurea che si propongono di fornire una formazione specialistica finalizzata allo svolgimento di attività di ricerca di elevato livello”. Poi Sabina Bigi ha continuato a sostenere in maniera offensiva che tali concorsi sono riservati a candidati di una certa “categoria”. Su questo punto Sabina Bigi aveva ragione perchè alla Sapienza entrano i parenti e gli amici di partito politico. Tale aspetto risultava, per altro, paragonabile al fatto che alcune professoresse sono sposate con altri professori dello stesso Dipartimento con doppi stipendi pubblici. Insomma, “tutto in famiglia”. Alla Bigi, le veniva ribadito l’obbiettivo dei dottorati, precisandole ancora, nonostante vantasse superiorità, che non forniva stranamente delle motivazioni tecnico-scientifiche. Sosteneva che avrei dovuto guardare dei lavori di dottorato già svolti poiché il tema dello scritto iniziale (secondo lei) non contava, in quanto ad esito eventualmente positivo si poteva successivamente concordare con un docente anche un argomento di ricerca, guarda caso, completamente diverso. Proprio per questo, le veniva risposto che avevo preso spunto anche per l’italiano scritto, da un lavoro di ricerca proprio da Alberto Prestininzi componente di commissione, perciò, visto l’esito, parte della mia valutazione negativa, compresa la forma di italiano, è come se fosse stata in parte attribuita a lui. Sabina Bigi non rispose. Cercava di replicare dicendo di andare a parlare con il coordinatore dei dottorati, Raffaello Trigila, ma avevo già provveduto. A questo punto, Sabina Bigi ha taciuto. Le veniva detto che ritenevo di poter essere giustificato visto la disoccupazione causata proprio dalle mentalità come la sua, ed in ogni caso sarei stato costretto a rivolgermi nelle sedi opportune. Sabina Bigi ha risposto: “…NUN MENE FREGA NIENTE…VA’ DOVE TE PARE…..ECCO….BRAVO…VA’…A BUSSA’ AD ALTRE PORTE…”. E’ pensare che poco prima di concludere la tesi di laurea alcuni professori quali Francesca Castorina avevano detto: “…LEI SI FERMA PER IL DOTTORATO?…NON SI PREOCCUPI CI FAREMO SENTIRE NOI…”. Alcuni professori come Laura Corda hanno sostenuto con paradosso: “…SPETTA A NOI MIGLIORARE QUESTE SITUAZIONI!…”. L’ex rettore della Sapienza Renato Guarini, l’ex ministro dell’Università Letizia Moratti, l’ex ministro Fabio Mussi e l’ex ministro Maristella Gelmini inadempienti come anche il Capo di Dipartimento del Ministero Antonello Masia ed il direttore generale del Ministero Marco Tommasini.

Alta formazione post-laurea, Dottorato di ricerca scandalo alla Sapienzaultima modifica: 2012-06-27T12:52:35+02:00da patrizio-indoni
Reposta per primo quest’articolo