Il 2012 si conclude senza sostanziali novità sul fronte carcerario in Sardegna. Irrisolti i problemi di sovraffollamento nell’Istituto cagliaritano di Buoncammino dove si è toccato il massimo storico di 560 detenuti contro 380 posti regolamentari e dove anche per le Festività, nonostante 53 permessi premio, sono state registrate 524 presenze (18 donne). Particolarmente difficile la condizione degli anziani ammalati, ricoverati nel Centro Clinico anche con letti a castello, e di Stefanina Malu, la nonnina di 79 anni, ancora dentro una cella della sezione femminile. Tuttavia, le Festività hanno raddoppiato l’esigenza dei cittadini privati della libertà di poter effettuare almeno una telefonata ai propri cari lontani. Così, dopo alcuni giorni di disagio derivanti anche dal numero elevato di detenuti nel carcere di Buoncammino, la Direzione ha richiesto e ottenuto di portare da due a quattro le linee telefoniche. Perchè “molti reclusi per la distanza e le condizioni economiche familiari non potevano effettuare regolari colloqui”. Inoltre, diventeranno presto un ricordo a Buoncammino i calcinacci che cadono sulle brande e sui letti a castello, i piatti delle docce intasati e i tubi arrugginiti da cui non sgorga l’acqua calda, nonché l’impianto elettrico che fa le bizze. Un sopralluogo dei tecnici dell’Asl n. 8, in programma nelle prossime settimane, definirà tempi e modalità dell’interveto di ristrutturazione nel Centro Clinico della Casa Circondariale cagliaritana. Lo afferma Maria Grazia Caligaris, presidente dell’associazione “Socialismo Diritti Riforme”.
Fonte: Sito Socialismo Diritti e Riforme