Quattordici mila euro spesi al ristorante: questi i politici sardi

 

Milia.jpgL’auto di servizio del presidente danneggiata dal figlio e riparata a spese pubbliche, assegni ingiustificati e telefonini.

 

CAGLIARI. Il presidente della Pro Service, Danilo Onnis, aveva un’auto di servizio, una Fiat Stilo nuova fiammante da usare per gli spostamenti di lavoro. Solo che si sa, i ragazzi: la sera del 26 gennaio 2010 l’ha presa il figlio Federico Jacopo e un’ora dopo la mezzanotte è andato a schiantarsi sulla recinzione del parco di viale Europa. Pazienza, ha pensato il padre, mostrando comprensione per quel giovanotto esuberante: il carrozziere sistemerà tutto. Il 31 marzo, dopo un lungo e delicato intervento di riparazione, dalla stampante dell’officina Caprera di Mario Meloni e figli è uscita la fattura: 5250 euro, pagati con un assegno della Banca di Credito sardo firmato Pro Service. Agli atti del procedimento penale condotto dal pm Maria Grazia Genoese, quell’auto compare ancora nel conto delle contravvenzioni stradali, che Onnis dimenticava di saldare. Ma non finisce qui l’elenco delle spese che l’attivissimo amministratore caricava sulle casse pubbliche: sulla carta di credito intestata alla Pro Service risultano conti di ristorante da far impallidire il più attrezzato dei gourmet: 1036 euro spesi il 27 febbraio 2009 alla Terrazza di Poggio dei Pini, quasi 3000 versati a Su Talleri tra agosto e settembre dello stesso anno, 1807 da Severino il 6 ottobre per un totale di 13777 euro nell’arco di dodici mesi in cui Onnis non deve aver badato troppo alla linea. Eppure prima di finire anche lei indagata per abuso d’ufficio e peculato l’amministratrice unica Ombretta Ladu, subentrata a Marco Cabras a dicembre 2010, aveva provato in tutti i modi a segnalare le anomalie di una gestione senza controllo. Centoventi assegni ingiustificati richiamati dalla banca per capire a cosa fossero servite quelle spese, compresi i 35 mila euro che sembrano scomparire senza alcuna ragione plausibile nelle tasche del solito Onnis. Ed è su quella relazione, mirata sull’esercizio 2010, che la Corte dei Conti ha fatto i propri rilievi e li ha girati per competenza alla Procura ordinaria. Sono venuti alla luce così i 287 telefonini aziendali, tutti su utenze Tim: li usavano liberamente i dipendenti, senza alcun controllo. Ma i dipendenti della Pro Service sono 187. Poi le auto a noleggio: sedici contratti stipulati nel 2010, per una spesa annua di 165 mila euro. A cosa servivano? Uso esclusivo per i dipendenti, non rientravano neppure nell’autorimessa aziendale, come fosse roba loro. A leggere la relazione della Corte dei Conti sembra proprio che la Pro Service fosse una sorta di zona franca, dove chiunque poteva spendere a piacimento denaro pubblico. Il tutto – ha segnalato Ombretta Ladu nella relazione – senza alcuna organizzazione che garantisse verifiche reali sul lavoro dei 187 fra lavoratori socialmente utili, ex addetti dell’antinsetti e precari di varia estrazione, in un crescendo di costi – dal 798 mila euro del 2005 ai 4 milioni e mezzo del 2010 – sul quale la Corte dei Conti ha espresso in termini chiari più di un sospetto. L’inchiesta della Procura è ormai in chiusura, presto partiranno gli avvisi 415 bis agli indagati. E se l’amministratrice, difesa dall’avvocato Mario Maffei, sembra in grado di scansare le accuse, presto saranno chiamati a chiarire la propria posizione l’ex presidente della Provincia Graziano Milia, il direttore generale Abramo Garau, l’ex direttore tecnico della società Roberto Cossu e gli ex amministratori Danilo Onnis, Marco Cabras e Giampaolo Pinna. Per tutti le ipotesi d’accusa sono di abuso d’ufficio e peculato.

Fonte: http://lanuovasardegna.gelocal.it/cagliari/cronaca/2013/10/05/news/quattordicimila-euro-spesi-al-ristorante-1.7870108

 

Quattordici mila euro spesi al ristorante: questi i politici sardiultima modifica: 2013-10-20T10:06:00+02:00da patrizio-indoni
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