La crisi del geologo, professione snobbata dalle istituzioni sarde

geologi-2Peggiora la situazione dei geologi in Sardegna dove continua una crisi senza precedenti, manca il lavoro ed è più difficile convincersi a fare la libera professione difronte all’indifferenza delle amministrazioni locali, la politica e le istituzioni sarde verso questa professione fondamentale per il territorio. Oltre alla mancanza di lavoro anche per chi è solo laureato, manca la cultura della geologia dove per esempio a Cagliari è praticamente impossibile lavorare come geologo le istituzioni quali: il Comune di Cagliari, la Regione Sardegna, la Città Metropolitana di Cagliari e l’Università di Cagliari non creano lavoro perchè per ignoranza ed incapacità “snobbano” questa professione la ritengono superflua e preferiscono risparmiare sugli incarichi di lavoro che spesso vengono forniti agli ingegneri ambientali o altri tecnici dell’ambiente. Il territorio sardo è governato da una malapolitca che sta devastando questa bellissima professione dove la burocrazia e le tasse non consentono di lavorare, inoltre, manca una vera coesione e cooperazione tra i geologi sardi, mancano i media locali nel denunciare la situazione, manca la partecipazione del Dipartimento di Scienze Chimiche e Geologiche dell’Università di Cagliari, dove gli iscritti in geologia sono sempre meno, alcuni Dipartimenti in Italia hanno chiuso, manca una vera protesta a livello locale e nazionale da parte dell’Ordine dei Geologi della Sardegna e dal Consiglio Nazionale dei Geologi il quale ultimo non si sta occupando della crisi in Sardegna. Le istituzioni sarde e nazionali non si stanno interessando di questa seria emergenza perchè vedono il geologo come una fonte di “disturbo” mentre invece è proprio questa professione tecnica e scientifica che si può occupare del dissesto idrogeologico, dei disastri ambientali, della prevenzione e di tutto il territorio locale e nazionale.

La crisi del geologo, professione snobbata dalle istituzioni sardeultima modifica: 2019-01-13T15:11:56+01:00da patrizio-indoni
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