Sapienza, esame di stato incubo

Roma,Sapienza,UniversitàSostenevo la prova preliminare dell’esame di stato per l’esercizio della Professione di geologo vecchio ordinamento al Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università La Sapienza. La commissione composta da Gianni Lombardi, un professore definito “carismatico”, Salvatore Milli, Roberto Graciotti, Vittorio Stocchi e Romana Lugieri. Mi presentavo al colloquio della tesi di laurea incontrando ostilità dalla commissione. Nel momento in cui esponevo la tesi, Salvatore Milli iniziava con domande e comportamenti arroganti mentre Gianni Lombardi mi chiedeva altro. Nel mentre che esponevo, Gianni Lombardi non dava nemmeno ascolto a quello che dicevo discutendo con i suoi colleghi di altri lavori da lui svolti. Venivo ammesso alla prova scritta. Svolgevo lo scritto che consisteva nell’eseguire un profilo geologico ed un tema a scelta. Il professor Gianni Lombardi nonostante apparisse persona “affabile” nel momento in cui gli chiedevo una delucidazione si rifiutava diversamente ad altri candidati. Poi, apprendevo la non ammissibilità all’orale quindi respinto. Chiedevo delle spiegazioni al professor Gianni Lombardi, visto che oggettivamente, riconsideravo l’esame svolto non meritavo questo trattamento non comune. Con ottusità, freddezza ed arroganza ha praticamente chiuso il colloquio. Ancor peggio Salvatore Milli, che, durante i colloqui, ha ripetuto esattamente ciò che aveva detto Gianni Lombardi sperava che tornassi per avere delle spiegazioni scientifiche come a suo dire: “…fatti non chiacchiere…” non avendo capito che le doveva fornire lui al momento. Gli chiedevo se i soldi che spendevo per il viaggio e l’alloggio me li poteva rimborsare lui con il suo stipendio pubblico e le 270,00 euro annesse al costo dell’esame. Gli chiedevo, inoltre, spiegazioni sul concorso di dottorato ma il professor Salvatore Milli rispondeva: “…ah…perchè vuole anche fare il dottorato?…”. Manifestavo assurdità per il trattamento presentando sdegni al professionista Vittorio Stocchi, al Consiglio Nazionale dei Geologi e nuovamente all’Ordine dei Geologi Lazio. Ripresentavo la domanda d’esame all’ufficio esami di stato della Sapienza e per appurare se fossi stato inserito, mi recavo, quindi, in stessi luoghi ma non ero nella lista dei candidati nonostante avessi regolarmente fatto domanda, in quanto, nella sessione precedente ero assente. Quindi, la prassi era di poterlo risostenere per la sessione successiva senza ulteriore pagamento della tassa. Effettuavo iscrizione alla imminente prova, ciò, veniva riferito all’ufficio. Nonostante difficoltà a cui non è mai stato dato interesse apprendevo, solo successivamente, che avrei dovuto fare anche, guarda caso, un ulteriore domanda diversamente dalle volte passate. In pratica, avevo pagato ed effettuato procedure di iscrizione per niente. Non trovando soluzione difronte all’eccedenza amministrativa ed agli ostacoli ritenuti anomali in quanto variati e con situazioni già denunciate mi recavo presso la segretaria del rettore Luigi Frati esponendo le problematiche ma la segreteria ha sostenuto inverosimilmente che il rettore non entra in questioni del genere. Mi suggeriva di recarmi dal delegato del rettore nonché difensore civico il professor Luigi Campanella del Dipartimento di Chimica della Sapienza. Non trovando da lui soluzioni mi recavo dal presidente di commissione d’esame, la commissione veniva variata, ossia subentrava il professor Umberto Nicosia, professore definito anch’esso un barone Universitario, al quale esponevo la problematica e mi consigliava di parlare con il segretario di commissione Alessandro Bongiorno perchè quest’ultimo poteva inserirmi. Nel momento che esprimevo la stessa anomalia questo segretario iniziava ad inveire con offese minacciando, in qualità di giurista, azioni di denuncia solo perchè giustificavo situazioni pregresse frutto di comportamenti ritorsivi. Grazie e questo segretario ho perso l’esame. Dalla professoressa della tesina di laurea Francesca Castorina a cui si è esposta questa situazione a nulla è servito. Ad esame concluso, mi sono presentato dal segretario Alessandro Bongiorno con querela alla mano verbalizzata dalla Questura di San Lorenzo preannunciandogli procedimento nei suoi confronti per truffa e denunce ad enti e mass-media. C’è stato un riscontro in questa circostanza, poiché, l’avvocato Alessandro Bongiorno ha improvvisamente cambiato colore del viso. Come per incanto, ho riavuto i soldi spesi per la tassa dell’esame dalla ragioneria della Sapienza. Il vergognoso rettore, Luigi Frati, conosceva la vicenda ma ha nascosto tutto.

Sapienza, esame di stato incuboultima modifica: 2012-05-05T16:44:14+02:00da patrizio-indoni
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