Inps shock, tolta pensione da 500 euro a bambina gravemente malata

Inps.jpgMa che paese siamo diventati? Dove vogliono condurci, i cosiddetti tecnici? Cosa diavolo è questa tanto osannata “politica del rigore”? Di tagliare i privilegi non se ne parla nemmeno, se no sei “qualunquista” o “demagogo”. Guai a toccare le oscene pensioni oltre i 100 mila euro l’anno, ad esempio. Quando però c’è da tagliare con l’accetta il sostegno ai più deboli, non ci pensano due volte. La storia che andiamo a raccontarvi è doppiamente tragica. A Verona risiede una bambina di 10 anni gravemente ammalata: la sua crescita muscolare è deficitaria e, se mangia legumi o carne, rischia l’avvelenamento. Ha bisogno di un sostegno continuo, data anche la giovane età. La bambina, che è stata adottata ed è di origini sudamericane, aveva sin qui ricevuto dall’Inps un’indennità di 570 euro. Poca roba, eppure per la famiglia era una somma fondamentale per fare fronte alle esigenze quotidiane della ragazzina. Ora questa misera somma le è stata revocata. Sono gli effetti sconcertanti della spending review, che taglia ai deboli e non certo ai privilegiati: la Corte Costituzionale ha stabilito con sentenza 223 dell’11 ottobre scorso che la riduzione agli stipendi dei magistrati e alle retribuzioni dei dirigenti pubblici che superano i 90 mila euro è “incostituzionale”. Non è “incostituzionale”, invece, tagliare 7.000 euro l’anno a una famiglia che deve affrontare questi problemi. Altro che privilegi! La mamma della piccola, giustamente, non si arrende. E assieme a Federcontribuenti sta dando battaglia affinché possa continuare a ricevere i 570 euro mensili. La bambina, va sottolineato, soffre di una malattia genetica rarissima, che ha colpito 5 persone in tutto il mondo. “Settemila euro l’anno sono soldi che per l’Inps rappresentano una briciola insignificante, mentre per quei genitori sono l’àncora di salvezza, la possibilità per garantire alla figlia un’insegnante di appoggio od un fisioterapista – sottolinea Marco Paccagnella, presidente nazionale di Federcontribuenti”. La bambina è affetta da una sindrome rarissima, una patologia che ne compromette lo sviluppo cognitivo a causa di una intolleranza alle proteine animali: se ingerisce carne o legumi rischia di avvelenarsi il sangue fino a morire. La piccola ha una crescita muscolare insufficiente. La madre è costretta ad acquistare il cibo per la piccola in farmacia, dove gode del sostegno dell’Ulss, ma nonostante questa delicata situazione l’Inps di Verona non trasmette più l’assegno di indennità di frequenza scolastica. È inaccettabile che la spending review colpisca le persone più deboli.
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Inps shock, tolta pensione da 500 euro a bambina gravemente malataultima modifica: 2012-11-18T16:24:02+01:00da patrizio-indoni
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