Cagliari, memorie storiche sul tribunale di Cagliari

Per dimostrare gli orrori del tribunale di Cagliari, alcune vicende di ingiustizia passata, dimostrano come tutti sapevano ma tacevano, coprendo le malefatte dei giudici di Cagliari, e tali, si riferiscono direttamente all’eclatante vicenda giudiziaria mia e di mio padre. Nel 1981 viene assassinato l’Avvocato Gianfranco Manuella, gli esecutori dopo il 1° e 2° grado venivano ingiustamente assolti. Inutile dilungarsi sull’enorme fascicolo accusatorio andato avanti per anni, dove mio padre è stato un testimone. Giusto per far comprendere cosa siano questi giudici, mio padre venne chiamato a testimoniare dall’ex magistrato Fernando Bova considerato in ambito locale un nazista, il quale, dopo averlo abbondantemente interrogato nel suo ufficio, chiamato a testimoniare solo perchè era un amico dell’Avvocato Gianfranco Manuella, Fernando Bova gli disse: “…LA VEDE QUELLA FINESTRA?…SE LEI ORA SI BUTTA DI SOTTO A ME NON ME NE FREGA NULLA…DA DOMANI SI FARA’ LA BARBA A BUONCAMMINO…”. Fortunatamente questo magistrato è morto. Gli esecutori vengono definiti dei martiri, non solo, viene insignita una via di Cagliari ed un’aula del consiglio dell’Ordine degli Avvocati del tribunale di Cagliari a nome dell’avvocato Aldo Marongiu (padre dell’avvocato Maria Giulia Marongiu) complice dell’omicidio dell’Avvocato Manuella e del traffico di droga. Nel 1986 non ancora riassorbito il caso Manuella, dalle polemiche feroci nel palazzo di giustizia, viene indotto al suicidio in carcere Aldo Scardella. Dopo 16 anni viene riconosciuto innocente ed aperta una piazza a suo nome. Nello stesso periodo vengono aperte inchieste su traffico di droga turca e si aprono indagini disciplinari contro alcuni magistrati di Cagliari. Alcuni di loro ne escono indenni, con lievi censure, ma ancora una volta, nel 1998 il caso sul sequestro di Silvia Melis, nel quale è stato coinvolto il magistrato di Cagliari Luigi Lombardini, il quale, insieme ad altri referenti si spartisce l’incasso dei soldi sul sequestro del rapimento di Silvia Melis. Tutti sapevano. Per fortuna, qualcuno ha parlato e si sono effettuate Ispezioni con verifiche documentali presso gli uffici dei giudici del tribunale di Cagliari. Il giudice Luigi Lombardini, nel contempo, si dirige nel suo ufficio e si suicida sparandosi una revolverata in bocca con la sua 357 magnum. Dopo il clamore e la risonanza in tutta Italia della vicenda, i rimanenti colpevoli non hanno fatto altro che mettere tutto a tacere e coprirsi l’un l’altro (come nel caso mio e di mio padre). Si espongono a memoria questi tristi annali perchè ancora tutto continua.

Cagliari, memorie storiche sul tribunale di Cagliariultima modifica: 2013-02-16T12:46:00+01:00da patrizio-indoni
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