Già solo l’otto per mille fa incassare alla chiesa milioni di euro poi c’è il prezzo della “casta” che ci costa 4 miliardi di euro l’anno tra finanziamenti diretti dello Stato e degli enti locali e mancato gettito fiscale. La prima voce è l’otto per mille dove la chiesa incassa un miliardo di euro, 650 miliardi di euro per gli stipendi dei 22 mila insegnanti dell’ora di religione, altri 700 milioni di euro versati da Stato ed enti locali per le convenzioni su scuola e sanità. Poi ci sono i finanziamenti ai grandi eventi dal Giubileo (3.500 miliardi) all’ultimo raduno di Loreto (2,5 milioni di euro). A questi due miliardi e 600 milioni di euro di contributi diretti alla chiesa occorre aggiungere il cumulo di vantaggi fiscali concessi al Vaticano. Si può valutare di circa 700 milioni di euro il mancato incasso per Ici, in 500 milioni di euro le esenzioni da Irap, Ires ed altre imposte, in 600 milioni di euro l’elusione fiscale legalizzata del mondo del turismo cattolico. Poi c’è da pagare lo stipendio di circa 39 mila sacerdoti rimane ogni anno mezzo miliardo di euro che il vertice Cei distribuisce all’interno della chiesa senza nessun serio controllo.