Ecco, questa è la politica sarda

In tutti questi anni oltre ad aver esposto i fatti lavorativi agli enti pubblici, pubbliche amministrazioni, aziende, università, dipendenti, funzionari, direttori dirigenti, rettori, presidenti, professori, presidi e le cariche così dette preposte quali: assessori, sindaci e presidenti di regione cioè la classe politica è stato a dir poco vergognoso non avere risposte nè riscontri. Solo raccapriccianti silenzi assoluti. Terrificanti le inadempienze e le mancanze di capacità, mentalità adatte al buon senso per risolvere i veri fabbisogni e i diritti dei cittadini disoccupati. Vergognose le mancanze per adempimenti, presenze istituzionali, obblighi di risposta o come tali adeguati, urgenti provvedimenti di inserimento al lavoro ed altro ancora. Quando sono stati richiesti, sono ritornati indietro contrari alle richieste o mediante ripicca. Un’assurdità! Bandi pubblici emessi di impossibile inserimento sia ai percorsi formativi che di lavoro oltre, naturalmente, alle eterne lentezze e le ristrettezze attuate da comitati di gestione formati da: direttori generali degli assessorati vari, dai direttori, dai loro delegati, dai responsabili e quanto altro ancora. Le misure dei Por (Piani organizativi regionali) che finanziano i programmi, non si è mai vista l’ombra a livello di formazione, finanziamento e lavoro. Delibere di giunta regionale risultate solamente dannose. Politici che da 30 anni operano tentati omicidi istituzionali esercitando la carica con mancanza di titoli e requisiti idonei, incoscienza, sconsideratezza, grave negligenza inescusabile nel decidere, proprio loro, requisiti, linee guida, parametri, voti, limiti di età, durata degli studi, curriculum di eccellenza ma nessuno riesce giustamente a comprendere il motivo per il quale proprio loro possano dimostrare abnegazione, impegno, serietà, mentalità idonea, presenza, produttività, onestà, correttezza ed intelligenza. Questi sono i comportamenti ricevuti dalla pubblica amministrazione e dalla politica, solo, per aver denunciato i diritti. Dove sono i principi Costitutivi, le leggi, gli articoli e normative in materia di lavoro?. Per anni hanno propinato e diffuso la cultura della raccomandazione pretendendo con ipocrisia e falsa meritocrazia regolamenti arbitrari sperperando il denaro pubblico fregandosene di tutto il resto. Proprio le leggi sugli interventi urgenti a favore dell’occupazione i decreti legislativi, le norme generali e i principi fondamentali sulla formazione e il lavoro costituiscono la base sulla quale una Regione dovrebbe organizzare e sviluppare le proprie politiche per garantite opportunità a tutti gli italiani e l’uguaglianza nell’esercizio dei diritti dei cittadini. Tutto ciò non è mai stato rispettato. Sono stati solo demansionamenti e dequalificazioni con perdite di chance in senso peggiorativo nella qualità della vita e nelle scelte diverse da quelle che si sarebbero potute adottare se non si fossero verificate queste situazioni. In pratica, situazioni lavorative stagnanti,risultato di ritorsioniparte delle pubbliche amministrazioni e della politica per aver esposto l’anomalo sistema discriminatorio. Fatti spregevoli privando del diritto al lavoro cioè alla vita. I tutti questi anni è mancato un vero e proprio controllo. Stipendi politici che vanno dai 15.000 ai 20.000 euro circa al mese che si concludono con: pensioni d’oro, beni patrimoniali, fondi e bilanci sottratti che dovevano essere destinati all’occupazione, alla disoccupazione ed all’inoccupazione. Fondi che potevano essere destinati ai sussidi, alla formazione, ai finanziamenti d’impresa ed al lavoro anzichè alle tangenti. I politici non hanno fatto altro che premunirsi di spargere e dilagare il malessere sociale. Proprio da loro provengano false prediche sulla povertà!. Pazzesco. Da anni si è assistito a tutte le razzie possibili oltre alla mancanza della così detta “trasparenza”. Le loro “meritocrazie” sono state: enormi stipendi, liquidazioni, pensioni d’oro, doppi-tripli incarichi e quanto altro. Raccomandazioni per i soliti privilegiati, che pretendono con tanta insolenza meritocrazia ed equità. Sindacati dai super stipendi mentre chi non ha nulla resta senza tutele. Si discute tanto su coloro che sono stati assunti e poi licenziati usufruendo del sussidio di disoccupazione, come pure dei precari, i quali, comunque hanno un reddito, ma nessuno discute né prende seri provvedimenti per chi è stato gravemente privato da anni di inserimenti al lavoro poiché discriminato o senza conoscenze, raccomandazioni nè padrini ma soprattutto senza un reddito. Come fà un politico o un calciatore che prende migliaia di euro all’anno a capire cosa sia la vera poverta?! Un ex compagno di studi, Roberto Sulis, si è suicidato ossia è stato indotto ad ammazzarsi dalle istituzioni perchè non riusciva a trovare un lavoro per aiutare la famiglia (solo la madre) ma nessuno ne ha mai parlato. Un comune mortale cittadino che “ruba una mela” per mangiare (o altro di effimero) và galera chi ruba milioni di euro la fà franca perchè è normale non restituendo i soldi. Furti, delitti ed abbandoni istituzionali sulla pelle di chi ha vera necessità se condannati continuano il loro lavoro o tuttavia hanno sistemato le loro famiglie e quanto altro. Ingannare sui fabbisogni primari è un qualcosa veramente di agghiacciante, intollerabile e vergognoso.

Ecco, questa è la politica sardaultima modifica: 2012-09-30T10:00:00+02:00da patrizio-indoni
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